giovedì 12 agosto 2010

Il mondo che gira


Leggere in questi giorni, nel blog di un autorevole wine writer come Jeremy Parzen, l’appassionata citazione di una famosa poesia di Costantino Kavafis (Aspettando i Barbari) mi ha fatto tre volte piacere – per la poesia in sé, per il mondo dei blogger in generale e infine per il mondo del vino, che viene (una volta di più) accostato alla cultura, un mondo a cui esso è già naturalmente vicino – ed è stata anche una conferma (ce n’è sempre bisogno!) che i miei vaneggiamenti non sono così campati per aria, come le sopracciglia sollevate di alcuni vorrebbero farmi dubitare. Che la cultura sia il risultato di comportamenti in settori eterogenei del nostro vivere (tra cui e non da ultimo il settore dei consumi), di sensibilità che evolvono sotto la spinta di numerosi pressioni e accadimenti, di curiosità che accendono e riaccendono il nostro interesse e di interessi che ci spingono (o cercano di farlo, di solito riuscendoci) in una direzione o in quell’altra, attraendoci per farci spendere, investire, o distraendoci per opposte ragioni, è un pensiero che attraversa la mente di pochi. Tutti gli altri sono intenti solo al fatturato.
Eppure non c’è fatturato – e nemmeno la ventilata e sempre più mitica crescita – senza cultura. Con buona pace di chi è convinto che essa stia all’opposto delle vendite di prodotti, cioè appunto, del fatturato. Anche pensando a questa incomprensione di fondo, con fatica, ho deciso di impegnarmi con Giulia e lanciare questo blog. Un cavallo da tiro (che ha anche corso, vincendo, alcune famose gare mondiali) e un giovane cavallo in allenamento, per nuove corse.
Silvana Biasutti

Foto di janGlas

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